L’efficientismo della Riforma Cartabia nell’Oltre ogni ragionevole dubbio

da | Lug 21, 2023 | Diritto Civile, Diritto Fallimentare

La maggior parte delle persone, quando leggono un capo d’accusa, sono portate a dar credito alle tesi incriminatorie.

Il pensiero di un difensore dev’essere sempre controintuitivo.

L’accusato si troverà di fronte a quello stato Leviatano senza alcuna protezione, se non una: la toga del suo avvocato che si ergerà ad armatura e scudo per proteggere il rispetto di quelle regole che dovrebbero esser poste a tutela dei diritti dell’imputato.

Un’armatura sottile che farà sentir ogni colpo a quel difensore sottoposto ad una normativa sempre più frammentata e disorganica, ove il ruolo dell’avvocato viene, purtroppo, visto come un intralcio fra gli arrugginiti ingranaggi di quel processo efficientista tanto caro al nostro legislatore delle riforme.

Francis Scott Fitzgerald nel suo capolavoro ha scritto, con sottile ironia, “beato l’uomo in grado di osservar, con maggior vantaggio, la vita da una finestra sola”.

Tale capacità dev’esser sconosciuta ad un avvocato difensore ma in realtà dovrebber esser il metro con il quale il Giudicante si pone di fronte al processo.

Per addivenire ad una sentenza di condanna l’ipotesi accusatoria dev’esser l’unica possibile. In presenza di ipotesi alternative, il Giudice deve sempre giungere all’assoluzione, secondo il principio dell’oltre ogni ragionevole dubbio, per esprimer il quale prendo in prestito le parole del sommo poeta “O sol che sani ogni vista turbata, tu mi contenti sì quando tu solvi, che, non men che saver, dubbiar m’aggrata”.

Lo sguardo del difensore dev’esser volto, attraverso lenti dissimili, alle diverse prospettive, abbracciando il prisma del dubbio. La realtà, infondo, è sempre una cortina nella quale la verità si pone quale filigrana che affiora come in trasparenza.

Per questo, la difesa penale appare come un romanzo di Rudolf Borchardt. È come entrare in un giardino abbandonato, in disordine, con piante immerse nell’ombra, alcune soffocate irrimediabilmente da roveti, altre apparentemente salvabili. Prendersi cura di quel giardino è una professione complessa, che affronta una storia delicata. È un giardino che necessita di un instancabile lavoro di manutenzione e cura da parte di un attento artigiano. Tutto il resto è vil apparenza.

Avvocato Massimo Forte.

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